La location scelta come scenario dell’immagine è il sito archeologico che ospita i ruderi del Castello di Grondola. Nel febbraio 2018 in questo fortilizio toscano, che si erge sulla valle del torrente Verde pochi chilometri a Nord-Ovest di Pontremoli, si è svolta la quarta tappa della serie itinerante «Forme sfuggenti».
Nell’immagine campeggia la sagoma della torre maestra del castello grondolese, sul cui dominio si succedettero nel basso Medioevo i casati Malaspina, Visconti, Fieschi, Sforza, Valois e Asburgo.
Il soggetto scultoreo è stato utilizzato per le riprese di altre tappe di «Forme sfuggenti»: a Pellegrino Parmense, Medesano, Cremona, Maccastorna, Lugano, Bedonia, Roccaforte Ligure, Bobbio, Monterosso al Mare, La Spezia, Filattiera, Pizzighettone, Zavattarello, Travo, Parma, Pavia, Crotta d’Adda, Massa, Brescia e Riomaggiore.
La fotografia è stata esposta durante le seguenti mostre delle serie itineranti «Chimere» e «Forme, materia, colore»: Percorsi d’impressioni (Castello Doria di Vernazza, luglio-agosto 2018), Percezioni inattese (Castello Doria di Porto Venere, settembre 2018), Concrete illusioni (Palazzo San Pietro di Piacenza, maggio-giugno 2019), Mutevoli apparenze (Palazzo Comunale di Monterosso al Mare, luglio 2019), Miraggi (Palazzo Comunale di Levanto, agosto 2019), Sensazioni visive (Palazzo San Filippo di Lodi, settembre 2019) e Immaginario reale (studio dell’artista, giugno-settembre 2020).
Qualcuno la ha chiamata…
© «In arce»: tutti i diritti riservati – Pubblicato il 9 ottobre 2020 – Aggiornato al 10 novembre 2020