Erminio Tansini, “Senza titolo”, 2017, olio su tavola, 80x70 cm (particolare rielaborato)

Ri-quadri

La serie

La rassegna itinerante «Ri-quadri» è un progetto artistico dedicato ai dipinti di Erminio Tansini.

La serie prepara set fotografici in cui i lavori tansiniani sono scenarizzati temporaneamente e ritratti presso luoghi abitualmente non utilizzati per manifestazioni culturali ed espositive (in Austria, in Francia, in Italia, in Slovenia e in Svizzera).

L’interazione (fisica e visiva) che si crea tra architetture, ambiente e opere pittoriche riesce a esaltare e a trasformare la percezione dei dipinti e del contesto in cui sono collocate.

La fotocamera fissa nelle immagini il connubio visuale tra lo scenario architettonico e le opere d’arte, che rimane quindi fruibile una volta terminata la sessione delle riprese.

La serie è diretta da Davide, figlio del pittore stesso.

L’autore

A partire dagli ultimi anni del Novecento, come pittore e scultore, Erminio Tansini ha partecipato con i propri lavori a esposizioni ed eventi d’arte in Svizzera, in Slovenia, nel Principato di Monaco, in Italia, in Germania, in Francia, in Belgio e in Austria.

È socio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano dal 2007 e nel 2017 ha preso parte alla 57ª Biennale di Venezia.

Nella pittura, il genere cui l’autore si dedica dalla metà dell’ultimo decennio del XX secolo è l’informalismo.

Erminio Tansini dipinge soprattutto a olio, utilizzando come supporto la tavola o la tela.

Nell’ambito della scultura, l’artista produce i propri pezzi impiegando il legno o il bronzo (con modelli lignei per le fusioni in lega).

Suoi lavori pittorici sono presenti in collezioni pubbliche e private della Svizzera, dell’Italia e della Francia.

Testi riguardanti l’opera artistica di Erminio Tansini sono conservati in biblioteche universitarie, specialistiche e pubbliche dell’Ungheria, della Svizzera, della Svezia, degli Stati Uniti d’America, della Slovenia, della Serbia, della Russia, della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, della Polonia, dell’Italia, dell’Irlanda, della Germania, della Francia, della Finlandia, della Croazia, della Cechia/Repubblica Ceca e del Belgio.

I dipinti

Le parole chiave per interpretare i lavori pittorici di Erminio Tansini sono informale, luce, materia e colore.

Dalla metà dell’ultimo decennio del XX secolo l’autore ha iniziato a eseguire dipinti non legati alla pura riconoscibilità delle sagome, bensì costruiti sull’espressività lirica ed emotiva della relazione materia-colore.

L’artista opera con paste cromatiche di notevole consistenza: le ottiene mescolando in proprio olio di lino e pigmenti; poi, le stende sul supporto (la tavola lignea o la tela) prevalentemente con la spatola.

I quadri tansiniani possono strutturarsi per mezzo di corpi densi sprofondati in ampie campiture; o apparire come distese tormentate solcate da magmi ribollenti, quasi ad assumere le sembianze di paesaggi primordiali; ancora, risolversi in costruzioni lievi ed eteree, contraddistinte da toni pacati; infine, scandirsi attraverso strutture reticolari, spesso contornate da bordi e limiti ben definiti.

Benché la loro impostazione sia piuttosto variegata (con sequenze e sovrapposizioni spesso inattese), nei dipinti di Erminio Tansini una componente fondamentale è la luce: ritmo vitale ed energia, cercata fin dalla sua sorgente, plasmata e alla fine incastonata sulla superficie pittorica.

Le ambientazioni

Durante gli appuntamenti di «Ri-quadri» i dipinti di Erminio Tansini sono ambientati temporaneamente in location come castelli, edifici da ristrutturare o in via di riqualificazione, forti, palazzi, parchi urbani, pitture murali (murales), rifugi d’alta quota e siti archeologici.

Gli eventi della rassegna sono studiati a partire dalle caratteristiche architettoniche e ambientali dei luoghi dove sono allestiti.

La ricerca, la scelta e la preparazione degli scenari sono compiute sulla base di diversi elementi: luce, altitudine, accessibilità, stato di conservazione, particolarità delle murature e degli arredi presenti in loco.

Il fondale murario (che nella maggior parte dei casi coincide con il supporto per i quadri) entra a far parte delle immagini scattate non come semplice cornice: invece, interagisce visivamente con i soggetti pittorici fino a trasformare la percezione sia delle opere sia del contesto in cui sono collocate.

Ogni sessione di «Ri-quadri» cerca di limitare al minimo l’allestimento materiale dei set: per agevolarne l’adattabilità alle situazioni e ridurne gli impatti sull’ambiente circostante.

Recupero, riutilizzo e rigenerazione

I temi del recupero, del riutilizzo e della rigenerazione sono leitmotiv che caratterizzano l’arte di Erminio Tansini, sia nel campo della scultura sia in quello della pittura.

La serie «Ri-quadri» lavora su questi concetti agendo in un duplice verso: la percezione delle opere in rapporto al contesto in cui sono ambientate e il reimpiego di luoghi in gran parte inadatti o non usufruiti per eventi d’arte e culturali.

Le location individuate dalla rassegna fotografica sono in vari casi costruzioni antiche o complessi architettonici non sempre accessibili con facilità, spesso segnati dal trascorrere del tempo.

Proprio partendo dalle peculiarità all’apparenza meno qualificanti (come tessiture murarie usurate, impianti dismessi o graffiti), le scenarizzazioni inquadrano ambientazioni che trasfigurano i dettagli e li fanno interagire visivamente con i dipinti tansiniani lì collocati.

Così, le opere pittoriche e le architetture si fondono in un tutt’uno dove ogni componente non perde le proprie caratteristiche distintive ma acquisisce e genera ulteriori significati.

Grazie a questi allestimenti che combinano pittura, fotografia e architettura, gli shooting riacquisiscono allo spazio artistico luoghi solitamente non vissuti o considerati come tali, proponendoli in una diversa veste sia visuale sia funzionale.

I luoghi

Sino all’aprile 2024, la serie «Ri-quadri» ha compiuto 68 tappe in 64 località dell’Austria, della Francia, dell’Italia, della Slovenia e della Svizzera.

I set fotografici sono stati allestiti nella Maison Penchée di Modane, attorno alle vestigia dell’Hotel Dreisprachenspitze di Val Müstair, presso il Forte della Galleana e il Palazzo Gotico di Piacenza, nel complesso del fort Charles-Félix a Aussois, presso il Giardino delle Clarisse e nel Parco delle Mura alla Spezia, presso i Bastioni di Porta Mosa e il Parco al Po a Cremona, nel Parco dell’Isola Carolina a Lodi, lungo le Mura Venete di Crema, al Castello di Brescia, presso quello di Padenghe sul Garda, nel Palazzo Ducale e presso la Rocca di Sparafucile a Mantova, nel Forte San Marco a Peschiera del Garda, lungo la Galleria degli Antichi e le Mura Gonzaghesche di Sabbioneta, nell’Abbazia di San Colombano a Bobbio, presso il Forte Chievo e il Giardino Raggio di Sole (Mura di Porta Nuova) a Verona, presso la Chiesa Rossa di Milano, nella Cittadella di Parma, presso l’Arengario di Monza, nella Cittadella Viscontea e nel Giardino La Crotta di Bergamo, all’interno del Parco dell’Allea e del Castello Visconteo Sforzesco di Novara, presso il Forte Sperone a Genova, all’interno della Cittadella di Alessandria, lungo il Parco del Castello di Tortona, nel Parco di San Nicolò dell’Isola a Sestri Levante, al Castello di Riomaggiore, presso il Castello Brown e il Parco del Castello di Portofino, nella Loggia Medievale e lungo la cerchia muraria di Levanto, presso la Scogliera di Fegina a Monterosso al Mare, nel Castello Doria e lungo la Spianata di San Pietro a Porto Venere, alla Porta Rossa e lungo la Via dell’Amore a Manarola di Riomaggiore, le vestigia del Ponte Medievale a Brugnato, il Parco del Castello a Novi Ligure, il fort Central di Tenda, il Castello di Matilde di Canossa, la Shutzhütte am Timmelsjoch presso Sölden, la Rocca Viscontea a Castell’Arquato, il Palazzo Comunale e la Torre dei Seratti a Pontremoli, Villa Mojaisky-De Maria (Villa Wanda) ad Anacapri, Via Krupp a Capri, i Giardini del Molosiglio a Napoli, le antiche mura di Asti, il Kostanjeviški samostan a Nova Gorica, il Parco del Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno, il Ponte di Erbonne fra Breggia e Centro Valle Intelvi, i Giardini della Biennale e l’Arsenale di Venezia, il fort des Trois Têtes e il fort Dauphin a Briançon, il Castello Visconteo e il Ponte Coperto di Pavia, il Parco del popolo e il Teatro «Romolo Valli» di Reggio nell’Emilia, il Castello Scaligero e la Passeggiata delle Muse a Sirmione, la Fiera di Bologna, il Lungolago di Bellagio, la Fortezza di Basso a Firenze, Castel Sant’Angelo a Roma, il Parco del Valentino e il Mastio della Cittadella di Torino, il Parco Ducale Estense e la Palazzina dei Giardini a Modena, il Parco Ciani e il LAC di Lugano, il Giardino Urbano Storico e il Palazzo dei Congressi a Salsomaggiore Terme, il Parco Kennedy di Vercelli, la Rocca Costanza a Pesaro, il Castello Visconteo di Locarno, Castel Sismondo a Rimini, la Mole Vanvitelliana ad Ancona, il Forte Lorenese, il Pontile e le Dune di Forte dei Marmi.

Le esposizioni

Diversi dipinti protagonisti delle sessioni di «Ri-quadri» sono stati esposti in precedenza durante varie mostre di Erminio Tansini: eventi singoli o svolti per le serie itineranti «Materia e colore», «Forme, materia, colore» e «Chimere».

I primi includono Movimento artistico culturale (novembre-dicembre 2007), Immagina Arte (novembre-dicembre 2008), Estensioni materiche (maggio-giugno 2009), Italienische Gegenwartskunst 2 (agosto 2011) e Van Italië tot Vlaanderen (settembre 2012).

Fra le esposizioni di «Materia e colore» compaiono Armonie cromatiche (febbraio-marzo 2013), Forme informi (agosto-settembre 2013), Energie creative (luglio 2014), Ritmi visivi (agosto 2014), Spazi pittorici (luglio 2015) ed Emozioni visive (agosto 2015).

Nel caso di «Forme, materia, colore», invece, si tratta dei lavori proposti nelle mostre Visioni (maggio-giugno 2018), Miraggi (agosto 2019), Itinerari (settembre-dicembre 2021) e Intrecci (giugno 2022).

Infine, per quanto riguarda «Chimere», il riferimento è ad alcuni quadri già presenti in Mutevoli apparenze (luglio 2019).

Info

Telefono:
(+39) 3 4 9  2 2 0 3 6 9 3

Note:
la serie itinerante «Ri-quadri» si svolge nei seguenti cantoni/regioni: Alvernia-Rodano-Alpi [Auvergne-Rhône-Alpes], Campania, Goriziano [Goriška regija], Emilia-Romagna, Grigioni/Graubünden/Grischun, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Provenza-Alpi-Costa Azzurra [Provence-Alpes-Côte d’Azur], Ticino, Tirolo [Tirol], Toscana e Veneto. Città metropolitane/dipartimenti/distretti/province interessate: Alessandria, Alpi Marittime [Alpes-Maritimes], Alte Alpi [Hautes-Alpes], Ancona, Asti, Bassa Engadina/Val Monastero [Engiadina Bassa/Val Müstair/Unterengadin-Münstertal], Bergamo, Bologna, Brescia, Como, Cremona, Firenze, Genova, Imst, La Spezia, Locarno, Lodi, Lucca, Lugano, Mantova, Massa-Carrara, Mendrisio, Milano, Modena, Monza e Brianza, Napoli, Novara, Parma, Pesaro e Urbino, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Savoia [Savoie], Torino, Venezia, Vercelli e Verona. Regioni storiche: Carso [Kras], Cinque Terre, Colline Moreniche del Garda, Delfinato [Dauphiné], Golfo dei Poeti, Golfo del Tigullio, Lago Ceresio, Monferrato Astigiano, Moriana [Maurienne], Oltregiogo, Val d’Arda, Ötztal (o Oetztal), Riviera di Levante, Riviera Marchigiana, Riviera Romagnola, Sopraceneri, Sottoceneri, Val d’Enza, Val di Vara, Val Roia [Vallée de la Roya], Val Taro (o Valtaro), Val Trebbia (o Valtrebbia), Valle Scrivia e Versilia.

Per approfondire:

© «In arce»: tutti i diritti riservati – Pubblicato il 27 gennaio 2023 – Aggiornato al 3 giugno 2024

Erminio Tansini, “Senza titolo”, 2017, olio su tavola, 80x70 cm (particolare rielaborato)